Consolidamento come associazione di filiera, una lunga serie di associati che riflettono 20mila aziende agricole, operatori internazionali con la rappresentanza di molti esportatori ma anche catene di distribuzione all'estero. Sono i pilastri del perimetro disegnato dalla più importante associazione del settore ortofrutticolo italiano, Fruitimprese, nel corso della 75esima Assemblea organizzata a Roma a Palazzo Saltamartini.

 

E il presidente di Fruitimprese Marco Salvi - che è stato confermato per acclamazione alla guida dell'associazione con il quinto mandato triennale consecutivo - già guarda ai prossimi 25 anni: "Da oggi parte il conto alla rovescia per raggiungere il centenario, noi ci siamo". Fruitimprese nasce ufficialmente nel 1949 per iniziativa di alcuni imprenditori che hanno deciso di investire, e credere, in questo settore e nella sua vocazione al commercio internazionale.

 

L'Assemblea di Fruitimprese si è tenuta il 18 aprile 2024 a Roma

Un momento dell'Assemblea di Fruitimprese

(Fonte foto: Tommaso Tetro - AgroNotizie®)

 

Con gli anni la crescita esponenziale di Fruitimprese. Adesso però - si fa presente - il settore deve fare i conti con i problemi nazionali e internazionali: le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, le preoccupazioni per il blocco del canale di Suez che mettono a rischio, con ripercussioni nel mercato interno, centinaia di milioni di euro di export italiano di mele e kiwi (prodotti che non possono passare dal Capo di Buona Speranza perché altrimenti pagherebbero il peso della perdita della freschezza dei prodotti e l'aggravio di maggiori costi).

 

"Entro fine mese ci sarà un decreto che tratterà i temi urgenti in agricoltura - dice il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida - per affrontare non solo le situazioni critiche ma anche per mettere in campo una strategia volta a migliorare i controlli del settore e altre questioni che riguardano un mondo che deve essere salvaguardato. Non annuncio quali saranno gli interventi ma ci saranno ovviamente delle misure di aiuto".

 

"Oggi raccogliamo degli stimoli per poter proporre nel modo più efficace la qualità delle nostre produzioni - rileva Lollobrigida - a fare la differenza è la qualità italiana data dai nostri disciplinari; questo porta benessere a chi acquista e all'intera filiera".

 

Record per il valore delle esportazioni

L'analisi del 2023 mette comunque in rilievo il record del valore delle esportazioni italiane di ortofrutta fresca, in crescita del 9,1% rispetto all'anno precedente. Il valore delle esportazioni è di 5,780 miliardi di euro contro poco meno di 5,3 miliardi del 2022. Le quantità esportate calano di quasi un punto percentuale, fermandosi a 3,483 milioni di tonnellate.

 

Le importazioni fanno registrare un +13,6% in volume e un +15,7% in valore. Si fanno sentire gli effetti sulla bilancia commerciale, con una riduzione del saldo a poco più di 543 milioni di euro, in calo del 29,7% rispetto al 2022.

 

Tra i prodotti più venduti tuberi, ortaggi e legumi che realizzano +8,7% in quantità e +18,4% in valore; vanno bene anche gli agrumi a +9,9% in volume e +19,3% in valore. Non vanno bene le esportazioni di frutta secca che perdono il 13,3% in valore; bene invece le esportazioni di frutta tropicale in crescita di oltre 20 punti sia in volume che in valore. Continua "la discesa inesorabile" delle pere: siamo passati da 800mila tonnellate di produzione a meno di 150mila nel 2023, lasciando il campo ad altri Paesi europei come Olanda e Belgio. I produttori sono ormai quattro anni che "non hanno un ritorno economico sufficiente".

 

Prezzi in aumento e consumi in calo

In Italia - rileva Fruitimprese - a tenere banco nel 2023 è stato l'aumento dei prezzi anche se la spesa media per frutta e verdura fresca rappresenta soltanto il 3,7% del budget delle famiglie. Si registra una riduzione dei consumi del 6% dei volumi acquistati e un aumento del 4% del valore. Un dato che solleva i timori di Salvi: "dal 2019 abbiamo perso 1 milione di tonnellate di prodotto consumato, scendendo da 6,1 a 5,1 milioni".

 

Secondo uno studio - voluto da Fruitimprese insieme con Cso, Assomela e Alleanza delle Cooperative, realizzato dall'Istituto Piepoli e dedicato alle preferenze di consumo dell'ortofrutta da parte della Generazione Z - sui 9 milioni di ragazzi compresi tra i 14 e i 26 anni "ben 2 milioni consumano frutta e verdura raramente, circa 1-2 volte a settimana, o addirittura mai". Motivazione principale è che "la frutta e la verdura non piacciono o non si trovano". "Chi invece la consuma spesso - rileva Salvi - lo fa proprio perché ama i nostri prodotti e li ritiene salutari e sostenibili".

 

Fruitimprese ha festeggiato quest'anno 75 anni

Fruitimprese è nata nel 1949, ha festeggiato i suoi primi 75 anni

(Fonte foto: Tommaso Tetro - AgroNotizie®)

 

L'ortofrutta e il futuro

"Per quanto riguarda il futuro - dice Salvi - apprezziamo lo sforzo del Ministero dell'Agricoltura e dell'Ismea che hanno costituito una Commissione dedicata all'apertura dei nuovi mercati. Oggi risultano aperti 28 dossier fitosanitari per esportare in 14 Paesi. Fruitimprese sta facendo la sua parte nel cercare di indirizzare al meglio le risorse disponibili e ci auguriamo che il lavoro di squadra possa portare buoni risultati nel breve-medio termine".

 

"In attesa dell'esito delle elezioni europee che auguriamo possano segnare una svolta nell'approccio con cui Bruxelles ha finora trattato il rapporto tra agricoltura e tutela dell'ambiente, ci troviamo a valutare i primi 18 mesi del Governo Meloni che sta rappresentando. Abbiamo apprezzato la presenza del ministro Lollobrigida tra gli stand delle principali fiere di settore all'estero, qualcosa a cui non eravamo più abituati e che avvicina le istituzioni agli operatori e si accompagna al consueto ottimo lavoro dell'Ice per la tutela del nostro export. Per il futuro auspichiamo che si possa dare seguito al lavoro finora svolto e che si possano programmare interventi che consentano uno sviluppo a medio-lungo termine di questo importante settore dell'economia nazionale".

 

Innovazione con Tea e agrivoltaico

In chiusura spazio all'innovazione, come le Tecniche di Evoluzione Assistita che hanno le potenzialità per migliorare notevolmente l'aspetto produttivo (consentendo di accelerare i processi di evoluzione che in natura richiedono decenni), e alla tecnologia con la presentazione a Ravenna di un modello di agrivoltaico che si adegua alle esigenze delle piante da frutto e lavora in sinergia con la natura (nei nostri frutteti ci saranno sempre più sensori e attrezzature che autoproducono l'energia necessaria grazie all'intelligenza artificiale). Il presidente Salvi ricorda quindi di volere "un'agricoltura ad impatto zero, ma con i tempi corretti, le adeguate tecnologie e i giusti incentivi per ottenerla".