In Europa la settimana appena trascorsa ha posto le premesse per alcuni cambiamenti della Politica Agricola Comunitaria. Con le "Conclusioni del Consiglio Europeo Straordinario" lo scorso 18 aprile il settore agricolo entra a pieno titolo tra gli interessi strategici dell'Unione Europea, mentre nella conferenza stampa dei portavoce e dei gruppi politici del Parlamento Ue, tenutasi il 19 aprile 2024, è stato annunciato il voto della prossima Plenaria del 22-25 aprile sulla riforma della Pac, già approvata in Commissione Agricoltura, ma con qualche perplessità - poi superate - circa la legittimità del voto. Una riforma che, a meno di sorprese a questo punto imprevedibili, andrà in vigore a breve, vista la procedura d'urgenza adottata dall'Eurocamera. In ballo importanti modifiche alla condizionalità rafforzata.

 

Le conclusioni del Consiglio Ue Straordinario

"Un settore agricolo competitivo, sostenibile e resiliente è un interesse strategico dell'Unione. Gli agricoltori hanno bisogno di un quadro stabile e prevedibile, anche nell'affrontare le sfide ambientali e climatiche. In linea con le sue precedenti conclusioni, il Consiglio Europeo chiede una rapida adozione della modifica dei regolamenti della Pac e incoraggia il Consiglio e la Commissione a proseguire i lavori" è l'esordio delle conclusioni del Consiglio Ue del 18 aprile scorso, che prosegue con un elenco preciso di priorità da affrontare:

  • l'attuazione di misure a breve e medio termine per ridurre gli oneri amministrativi e ottenere la semplificazione;
  • rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare per garantire un reddito equo;
  • garantire una concorrenza leale e basata su regole a livello mondiale e nel mercato interno;
  • la proposta di proroga del quadro temporaneo in materia di aiuti di Stato e la possibilità di aumentare il massimale degli aiuti de minimis per l'agricoltura;
  • l'imposizione di ulteriori dazi su determinate importazioni nell'Unione Europea di prodotti agricoli bielorussi, tenendo conto nel contempo dell'impatto sull'ambiente mercato unico e garantire che il transito di tali merci verso i Paesi in via di sviluppo rimane inalterato.

 

L'ultima sessione Plenaria Parlamento Ue

Giunge al voto in assemblea plenaria tra il 22 ed il 24 aprile 2024 la revisione mirata dei due atti fondamentali della Politica Agricola Comune 2023-2027: il Regolamento sui piani strategici della Pac (Regolamento Ue 2021/2115) e il Regolamento sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della Pac (Regolamento Ue 2021/2116).

 

Si tratta della parte legislativa del pacchetto di proposte presentate dalla Commissione Europea il 15 marzo scorso, nata in risposta alle preoccupazioni espresse dagli agricoltori il cui iter si è avviato con il Consiglio Agrifish del 26 febbraio 2024 e che aveva avuto il via libera lo scorso 26 marzo 2024 dai rappresentanti degli Stati membri nel Consiglio Agricolo Ue - costituitosi in Comitato Speciale Agricoltura. Le modifiche erano state votate nella seduta della Comagri dell'Europarlamento a Bruxelles lo scorso 15 aprile, e sono ben sintetizzate dall'articolo di AgroNotizie® del 27 marzo scorso.

 

Inoltre, durante la sessione che segnerà, a fine aprile, la conclusione della legislatura, il Parlamento Europeo voterà l'accordo raggiunto sulla proroga per un anno delle misure tariffarie autonome a favore dell'Ucraina. In altre parole, la sospensione dei dazi doganali e dei contingenti sulle esportazioni di prodotti agroalimentari sul mercato dell'Unione.

 

Nei confronti della normativa in vigore, che scadrà all'inizio di giugno, l'accordo introduce sostanziali innovazioni. In particolare, è stato previsto un "freno di emergenza" - in effetti, il ripristino dei dazi ordinari - che scatterà se i flussi dei prodotti in arrivo dall'Ucraina supereranno la media dei livelli in essere in un periodo compreso tra il secondo semestre del 2021 e la fine del 2023. Il "freno di emergenza", però, copre solo una lista di prodotti sensibili che non include il grano.

Un elemento che, come vedremo, fa già discutere, visto che sembra quasi scontato un voto favorevole dell'Eurocamera.

 

Confagricoltura: "Urge un cambiamento radicale della Pac"

"Prendiamo atto con favore della presa di posizione dei capi di Stato e di Governo, ma per rilanciare la competitività dell'agricoltura e continuare a garantire la sicurezza alimentare, è indispensabile un cambiamento radicale ed urgente della Pac", dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.

 

"La produzione, la competitività, la tutela dei redditi degli agricoltori vanno riportate al centro dell'attenzione" sottolinea il presidente di Confagricoltura, che afferma: "Durante la legislatura in scadenza, la maggiore sostenibilità ambientale, l'adattamento al cambiamento climatico, la tutela delle risorse naturali sono state perseguite con l'imposizione di divieti e vincoli all'attività delle imprese e crescenti adempimenti burocratici. Sono, invece, vere e proprie opportunità di crescita e di rafforzamento della produttività delle imprese grazie alla diffusione delle innovazioni tecnologiche".

 

Nel rapporto curato da Enrico Letta sul mercato unico presentato al Consiglio Europeo, sono stati messi in evidenza i ritardi accumulati dall'Unione nei confronti degli Stati Uniti e della Cina in termini di competitività e produzione delle innovazioni tecnologiche più avanzate. "Nel quadro delle politiche di ingenti aiuti pubblici alle imprese, l'agricoltura non è stata messa da parte", evidenzia il presidente di Confagricoltura.

 

"La Cina - ricorda Giansanti - ha avviato un programma di acquisti di terreni agricoli, specialmente in Africa, per la produzione di materie prime agricole destinate ai consumatori cinesi. Sono stati costituiti rilevanti stock pubblici di grano e semi oleosi per la sicurezza alimentare, mentre si punta ad aumentare la produzione interna di cereali di almeno 50 milioni di tonnellate".

 

"Negli Stati Uniti - prosegue Giansanti - sono stati stanziati 20 miliardi di dollari per incentivare gli investimenti delle imprese a favore della sostenibilità ambientale e per una minore pressione sulle risorse naturali. I primi risultati positivi sono già arrivati. Secondo i dati dell'Ente per la Protezione dell'Ambiente, nel 2022, le emissioni di CO2 sono tornate sui livelli in essere nel 2012. Nel 2022 rispetto all'anno precedente, il taglio delle emissioni dell'agricoltura e degli allevamenti è stato il più alto tra tutti i settori produttivi".

 

E sul rinnovo delle concessioni in termini di dazi doganali all'Ucraina, dove il grano sarà esentato dal "freno di emergenza" Confagricoltura taglia corto: "è una scelta incomprensibile. È stata persa l'occasione per ristabilire una condizione di equilibrio tra il sostegno che va senz'altro assicurato all'economia agricola dell'Ucraina e l'andamento del mercato del grano negli Stati membri della Ue". Questo perché "Le importazioni di grano dall'Ucraina, ha messo in evidenza la Commissione Europea nell'ultimo rapporto sull'andamento del commercio con l'estero di prodotti agroalimentari, sono ammontate l'anno passato a 6,2 milioni di tonnellate. In pratica, risultano raddoppiate in volume sul 2022. Dal 2021, sono salite di venti volte. Da qui, la spinta al ribasso dei prezzi all'origine negli Stati membri.