Il 13 maggio 2024, come peraltro già previsto, il Consiglio Ue ha adottato formalmente il Regolamento che contiene la revisione mirata di alcuni atti di base della Politica Agricola Comune. La revisione è la risposta delle istituzioni comunitarie alle crescenti preoccupazioni espresse dagli agricoltori negli ultimi mesi e tiene conto dell'impatto degli sviluppi geopolitici, come le conseguenze dell'invasione russa dell'Ucraina, e degli eventi meteorologici estremi.

 

"La revisione mirata della Politica Agricola Comune è un risultato concreto dei nostri sforzi volti a ridurre la burocrazia e garantire la semplificazione per gli agricoltori. L'adozione avviene solo due mesi dopo la presentazione della proposta da parte della Commissione. Ciò dimostra chiaramente che stiamo mantenendo le promesse fatte agli agricoltori europei" ha detto David Clarinval, viceprimoministro belga, ministro per l'Agricoltura e presidente di turno del Consiglio Agrifish, al termine della riunione.

 

I tempi sono stati effettivamente molto serrati: nella riunione del 26 febbraio 2024, il Consiglio Agricoltura e Pesca ha confermato la volontà politica di rispondere in modo efficace alle preoccupazioni espresse dagli agricoltori e ha esortato la Commissione a presentare una proposta per modificare in modo mirato i regolamenti della Pac. Il 15 marzo 2024 la Commissione (il commissario all'Agricoltura, Janusz Wojciechowski) ha pubblicato la sua proposta. Il Parlamento Europeo ha accettato di trattare il caso secondo la "procedura d'urgenza" e ha deciso, il 24 aprile 2024, di approvare il pacchetto di semplificazione della Pac. Ultimo passaggio, il via libera politico al pacchetto dato con l'adozione in prima lettura del Consiglio Agricoltura e Pesca del 29 aprile scorso, che aveva fissato anche la data di definitiva approvazione di oggi.

Leggi anche Ocm Vino: 21,7 milioni sul bando nazionale per la promozioni nei Paesi terzi

Elementi principali della revisione

La revisione riguarda alcuni elementi del Regolamento sui piani strategici della Pac e del Regolamento sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della Politica Agricola Comune (il "regolamento orizzontale" nel gergo degli eurocrati). Si tratta di una prima risposta alle problematiche incontrate durante il primo anno di attuazione della nuova Pac.

 

Le norme aggiornate garantiscono semplificazione, riducono gli oneri amministrativi e forniscono maggiore flessibilità per rispettare determinate condizionalità ambientali, garantendo al tempo stesso un quadro prevedibile per gli agricoltori.

 

Il testo tenta di trovare un attento equilibrio tra la necessità di mantenere le ambizioni di sostenibilità contenute nell'attuale Pac e di garantire che le preoccupazioni degli agricoltori siano affrontate in modo efficace e tempestivo.

 

Prossimi passi

Il Regolamento sarà ora firmato dai rappresentanti del Consiglio e del Parlamento Europeo. Verrà poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione, entro la fine di maggio. Gli agricoltori potranno applicare retroattivamente alcune delle nuove norme relative alle condizionalità ambientali per l'anno di domanda 2024.

 

Lollobrigida: "Modifiche merito del ritrovato ruolo dell'Italia"

"L'approvazione al Consiglio Ue della riforma della Pac è una vittoria del Governo Meloni. L'Italia in Europa ha adottato una posizione decisa, presentando un documento a febbraio che esortava la Commissione Ue a riconsiderare politiche ideologiche, mascherate da presunto ambientalismo, dannose per il nostro settore primario".

 

"La riforma riduce la burocrazia, aumenta la flessibilità e mette al centro l'agricoltura nell'agenda europea. Attraverso un impegno per la formazione, il giusto riconoscimento del lavoro e del reddito, la lotta contro le pratiche sleali e una visione di sostenibilità che abbraccia sia l'ambiente che l'economia e il sociale, stiamo delineando un futuro migliore per il settore agricolo. C'è ancora molto da fare, ma l'inversione di tendenza c'è stata e auspichiamo che possa essere ancora più netta nel prossimo futuro". Così in una nota il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

Leggi anche Contributi sulle assicurazioni agevolate, Agea: ad aprile pagati 23 milioni

Confagricoltura, grande risultato ma serve una riforma profonda

"L'approvazione da parte del Consiglio Ue della parziale revisione della Pac è un grande risultato per le imprese agricole che imprime un'accelerazione importante verso un'incisiva semplificazione, riducendo i vincoli all'attività produttiva. Sebbene ci sia ancora molto da fare, questo è un primo traguardo, ottenuto grazie al documento presentato a febbraio dal Governo italiano alla Commissione, che includeva le proposte di Confagricoltura annunciate durante l'Assemblea straordinaria a Bruxelles". Ha così commentato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, aggiungendo: "Ottima la retroattività a partire dall'inizio dell'anno in corso". "Resta comunque indispensabile una profonda riforma della Pac, più attenta alla produzione, alla competitività e alla tutela dei redditi", ha concluso il presidente Giansanti.

 

Cia, ora modificare il Psn

"Il via libera definitivo da parte del Consiglio Ue alla revisione della Pac risponde in tempi stretti alle istanze di semplificazione e sburocratizzazione chieste a gran voce dalle aziende agricole". Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, secondo cui ora bisogna essere altrettanto tempestivi e, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, cominciare a lavorare alla modifica del Piano Strategico Nazionale per un miglior funzionamento della politica agricola rispetto alle condizioni geopolitiche, climatiche e di mercato. È chiaro, conclude il presidente di Cia, che "questo è solo l'inizio di un percorso necessario per riformare la Pac dalle fondamenta e garantire la sostenibilità prima economica e poi ambientale delle imprese del settore. A partire anche dal riequilibrio del valore lungo la filiera con gli agricoltori al centro".

 

Copagri, serve agire rapidamente

"È fondamentale continuare a lavorare a livello nazionale per dare gambe, già a partire dall'anno in corso, alle legittime istanze delle migliaia di produttori agricoli che da mesi chiedono un rapido cambio di passo". Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista, evidenziando l'importanza del confronto in seno al tavolo tecnico del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. "Agire rapidamente - rimarca Battista - consentirà al nostro Paese di sfruttare appieno la positiva apertura delle istituzioni comunitarie, arrivata anche grazie al forte pressing della Copagri, in merito alla maggiore flessibilità nell'applicazione delle misure previste dal Psn, Piano Strategico Nazionale".

 

"Restano, però, ancora numerosi nodi da sciogliere, sui quali servirà una pronta risposta del Governo per far sì che le modifiche entrino in vigore il prima possibile; ogni intervento, infatti, oltre ai tempi necessari a concordarlo tra tutti i portatori di interesse in ambito nazionale, comporta delle tempistiche di natura tecnica, utili all'esecutivo comunitario per vagliare e approvare le proposte, pari a circa tre mesi", sottolinea Battista.

Leggi anche Aiuti di Stato per l'agricoltura: proroga fino al 31 dicembre 2024

Confcooperative, ora rafforzare le filiere

Da Carlo Piccinini, presidente di Confcooperative Fedagripesca, che pure accoglie positivamente il via libera di Bruxelles giunge un monito: "Come cooperazione continuiamo a pensare tuttavia che serva un vero cambio di passo, che vada nella direzione di un rafforzamento delle filiere e della competitività delle imprese".

 

Per il presidente della federazione agricola e della pesca, infatti, "le modifiche introdotte restano di portata limitata: occorre invece che le misure della Pac siano anche pensate e strutturate al fine di mettere in condizione le aziende di essere più forti sia sul mercato interno che su quello internazionale, potendo contare su una maggiore forza commerciale. A questo devono servire i contributi comunitari".

"Resta quindi indispensabile - conclude il presidente - che l'Europa rafforzi gli interventi di mercato, sui quali la semplificazione appena varata non ha agito".