Può un parassita influenzare il comportamento di un insetto? E quale ruolo gioca il contesto ambientale in quest'opera di manipolazione? A queste domande ha cercato di dare una risposta uno studio condotto presso l'Università di Wageningen che ha analizzato attentamente il comportamento di un gruppo di formiche rosse (Formica polyctena) parassitizzate da Dicrocoelium dendriticum, un parassita dei mammiferi (uomo compreso) molto presente anche negli allevamenti.

 

Le formiche parassitizzate infatti hanno la tendenza, in certe condizioni, di arrampicarsi sulle foglie più alte delle piante erbacee e di attendere, saldamente ancorate attraverso le mandibole, che un mammifero, come un cervo o un daino (o una vacca), le ingerisca. Solo in questo modo infatti questi organismi riescono a completare il proprio ciclo di sviluppo.

 

Gli aspetti interessanti sono almeno due. Da un lato la capacità di un parassita di manipolare il comportamento di un insetto spingendolo ad un atto, di fatto, suicida. Dall'altro l'influenza che l'ambiente, soprattutto la temperatura, ha sull'innescarsi di questo comportamento deviante.

 

Il parassitismo di Dicrocoelium dendriticum

Come tutti i parassiti, anche Dicrocoelium dendriticum ha bisogno di essere ospitato da altri organismi per completare il proprio ciclo di sviluppo, passando da uovo a larva, fino ad arrivare allo stadio di adulto.

In particolare, questo organismo a forma di verme inizia il suo stadio di sviluppo come larva che infetta le lumache (o altri molluschi terrestri) che vengono a contatto con le feci infette di mammifero, come ad esempio il daino o il cervo.

 

Il ciclo biologico di Dicrocoelium denditricum

Il ciclo biologico di Dicrocoelium denditricum

(Fonte foto: CDC)

 

Completato il primo stadio di sviluppo all'interno della lumaca, le larve vengono espulse attraverso la bava e possono essere ingerite dalle formiche. Il parassita può quindi completare una nuova fase del proprio sviluppo, che però necessita di concludersi all'interno dell'apparato gastrointestinale e del fegato di un mammifero. Per questo motivo le formiche colpite, in certe condizioni ambientali, tendono ad arrampicarsi sulla parte più alta delle piante erbacee, dove è più probabile che un grande erbivoro le ingoi insieme all'erba.

 

A questo punto, una volta all'interno dello stomaco del mammifero, Dicrocoelium dendriticum può completare il suo ciclo di sviluppo e riprodursi grazie all'emissione di uova che vengono disperse tramite le feci.

 

L'influenza della temperatura sul parassitismo

Un aspetto fino ad oggi poco conosciuto riguarda l'influenza che il clima ha sul comportamento delle formiche parassitizzate. I ricercatori dell'Università di Wageningen hanno infatti dimostrato che in condizioni di alte temperature le formiche non presentano il particolare comportamento di risalire le foglie d'erba.

 

Quando invece la colonnina di mercurio si attesta su valori bassi, il fenomeno è più accentuato e nelle giornate autunnali, quando la temperatura è intorno agli 8°, le formiche rimangono sugli steli d'erba, ben agganciate attraverso le mandibole, anche per giorni.

 

Risulta dunque evidente che le condizioni ambientali, e in special modo la temperatura, giocano un ruolo importante dell'innescare i meccanismi di risalita da parte delle formiche. Invece non si conoscono ancora quali sono i meccanismi attraverso cui D. dendriticum è in grado di influenzare il comportamento delle formiche.

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