Dopo un 2023 molto problematico, grande preoccupazione per la peronospora della vite 2024: siamo ancora più anticipati rispetto alla stagione precedente che era già anticipata. In Emilia Romagna con le piogge di fine febbraio e marzo, le famiglie di oospore stanno tutte terminando la fase di germinazione in questi giorni. Di fatto, con la pioggia del 10 aprile 2024 in molte zone saremmo già nella condizione di avere infezioni. La fase fenologica anticipata della vite è ancora più anticipata dello scorso anno, la più precoce della storia recente.

 

Veniamo da un anno in cui è stato particolarmente complesso il controllo della peronospora della vite un po' in tutta Italia. Dopo circa sei anni dal 2018, che era stato l'ultimo anno problematico per la peronospora, nel 2023 si sono registrati danni molto consistenti che, in taluni casi, hanno stimolato lo studio di soluzioni per portare sostegno finanziario alle aziende colpite. Per questo abbiamo avviato un ciclo di interviste ad alcuni degli stakeholder che in diversi territori italiani hanno dovuto gestire direttamente la difesa delle colture e che hanno maturato una grande esperienza nella gestione della difesa fitosanitaria della vite.

 

Abbiamo quindi intervistato Gabriele Posenato, ricercatore del centro di saggio Agrea e Riccardo Bugiani, funzionario del Servizio Fitosanitario della Regione Emilia Romagna.

 

Diversi i fattori che hanno inciso nel mancato contenimento dell'avversità nel 2023. Innanzitutto, l'andamento climatico che nel Veneto ha favorito uno sviluppo vegetativo anticipato, coinciso con abbondanti piogge tra aprile e maggio, che hanno favorito a loro volta infezioni primarie particolarmente consistenti nelle prime fasi di sviluppo, a cui sono seguite infezioni secondarie causate da piogge frequenti in giugno e luglio.

 

Tuttavia, nonostante queste condizioni avverse, il controllo della peronospora sarebbe stato possibile ricorrendo all'impiego dei prodotti fitosanitari attualmente disponibili.

 

Purtroppo, si sono verificate alcune situazioni contingenti nelle quali la peronospora si è invece sviluppata creando gravi problemi.

Questa criticità si è verificata, in alcune aree, a causa dell'impossibilità ad entrare in campo per l'esecuzione dei trattamenti per l'allagamento delle carreggiate.

Ma da non sottovalutare possibili disattenzioni dei produttori, che in alcune zone hanno ritardato l'inizio dei trattamenti e allungato eccessivamente gli intervalli tra i trattamenti stessi in particolari momenti.

Molto problematico anche il rallentamento della difesa dalla peronospora dall'inizio del mese di luglio che, specie nelle zone più umide e in presenza di focolai attivi, ha favorito uno sviluppo molto consistente della peronospora sulle femminelle, provocando danni importanti nella fase di pre raccolta.


Per l'applicazione di una strategia di difesa efficace è stato fondamentale il ricorso alle previsioni del tempo fino a tre giorni, che si devono considerare ormai molto affidabili e sulle quali si può fare pieno affidamento.

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Utili, ma non indispensabili, se non per una verifica finale della strategia applicata, l'impiego dei modelli previsionali che possono non essere sempre precisi sulle infezioni primarie.

 

Nelle fasi iniziali, a prescindere della consistenza dello sviluppo vegetativo, ma in considerazione delle previsioni del tempo, sono molto importanti le applicazioni con prodotti rameici o di copertura nelle giornate precedenti, o anche nel giorno stesso, a quello in cui si attendono le precipitazioni. 

 

Successivamente, utile l'impiego di prodotti sistemici, accompagnati da prodotti di copertura quali folpet e ditianon. Utile l'impiego del fluazinam, per la sua ambivalenza su botrite e deve essere utilizzato con un intervallo sui sette giorni.

Fino alla fase di post fioritura è molto utile ed efficace l'impiego dei fosfiti, che poi devono essere abbandonati per evitare possibili residui nei mosti.
Dall'inizio del mese di giugno 2023, indicativamente dal 5/6 giugno, sarebbe stato utile intervenire con prodotti che si legano alle cere, quali la zoxamide, ametoctradina, mandipropamid, ciazofamide, amisulbrom, possibilmente in miscela con il folpet, in modo da proteggere il rachide prima della completa chiusura del grappolo.

 

Successivamente molto importante la verifica della situazione nei singoli vigneti e, nel caso siano presenti infezioni, occorre seguire l'evoluzione delle precipitazioni ed intervenire preventivamente con prodotti rameici.

 

L'esperienza ha insegnato che, anche in anni molto critici come il 2023, è possibile mantenere una dose annua indicativa di 4 chili di sostanza attiva di prodotti rameici, che quindi non vada a superare il limite massimo dei 28 chilogrammi autorizzati complessivamente in sette anni.

 

Il 2023 è stato quindi ancora una volta un anno molto formativo per capire il contenimento della peronospora; ogni anno ha le sue peculiarità, ma dovremmo ricordare alcuni punti fermi che hanno trovato una loro importante conferma:

  • la carica infettiva della peronospora non viene quantitativamente condizionata dalla carica che è stata registrata nell'annata precedente;
  • negli ultimi anni è sempre più anticipato lo sviluppo fenologico della coltura. Molto importante iniziare tempestivamente la difesa fitosanitaria con prodotti adeguati;
  • nelle prime fasi l'intervallo dei trattamenti dovrà essere determinato tenendo conto della rapidità dello sviluppo vegetativo della coltura, che dovrà comunque essere seguito con l'impiego di prodotti sistemici;
  • considerare l'utilizzo di prodotti che si legano alle cere per difendere il grappolo prima della completa chiusura.

Da evidenziare che in Veneto per il momento non si sono riscontrate particolari criticità a causa dello sviluppo di ceppi di peronospora resistenti ai prodotti fitosanitari e anche sostanze attive come le strobilurine si possono considerare pienamente efficaci ed efficienti per la loro applicazione in miscela con altri meccanismi d'azione.

 

Sempre per il futuro, da seguire con preoccupazione le possibili ulteriori limitazioni che deriveranno dall'eliminazione di alcuni prodotti fitosanitari, anche se per il momento non si ritiene che, relativamente alla peronospora, le prossimi uscite del metiram e del dimetomorf possano determinare particolari criticità. Infatti, il dimetomorf potrà essere sostituito senza problemi dalla mandipropamid o dal cimoxanil, specie in miscela con il folpet, mentre il metiram dovrebbe essere sostituito dagli altri prodotti di copertura al momento disponibili.

Vede invece più problematica la sostituzione del metiram nel contenimento dell'escoriosi, che dopo l'uscita di scena del mancozeb, trova sempre maggiore diffusione nei vitigni veneti.

 

A conclusione della sua intervista il ricercatore del centro di saggio Agrea, Gabriele Posenato, precisa che ritiene che le gravi infezioni del 2023 potrebbero non influire negativamente sullo sviluppo della peronospora del 2024 o, meglio, dipenderà dalle condizioni di piovosità di marzo e aprile 2024, visto che i mesi precedenti il terreno è sempre stato umido per continue piogge.

In termini di strategia, ritiene infine molto importante scegliere e posizionare i prodotti fitosanitari nei periodi in cui possono meglio estrinsecare le loro attività. Indicativamente suggerisce i seguenti posizionamenti.

 

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Tabella posizionamento dei trattamenti

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(Fonte: Gabriele Posenato)

 

Anche il funzionario del Servizio Fitosanitario della Regione Emilia Romagna, Riccardo Bugiani, conferma che il 2023 è stato un anno particolarmente problematico per il controllo della peronospora della vite, ma che un'oculata difesa è sempre riuscita a tenere la situazione sotto controllo. Anche per lui, i problemi sono venuti quando la difesa è iniziata in ritardo, è stata trascurata o sono stati adottati turni troppo lunghi tra i trattamenti e i prodotti fitosanitari sono stati usati in momenti non coerenti con le loro caratteristiche funzionali.

 

Unici contesti nei quali la difesa, nonostante una sua buona impostazione, non è riuscita a controllare la peronospora, sono state quelle situazioni nelle quali non è stato possibile intervenire tempestivamente a causa dell'impossibilità ad entrare in campo per la presenza di troppa acqua ed umidità nei terreni che non consentivano la movimentazione degli atomizzatori.

 

Sono sfuggite a queste condizioni i terreni devastati dalla grave alluvione del maggio 2023 in Romagna nei quali, nonostante i giustificati timori e allarmi, anche la peronospora è "annegata" nei terreni sommersi dalle acque e non è riuscita a svilupparsi. 

 

In questo contesto, sono stati messi a dura prova i modelli previsionali sullo sviluppo della peronospora, che comunque hanno confermato una buona attendibilità e che si sono dimostrati molto utili per il posizionamento dei primi interventi. In particolare, si va a confermare come la regola dei tre dieci, straordinaria intuizione per capire l'evoluzione della peronospora, è ormai sostanzialmente superata e, indipendentemente dallo sviluppo vegetativo, molto spesso le infezioni primarie si sono manifestate già dalla fine di aprile con un limitato sviluppo vegetativo, bagnature adeguate e temperature superiori ai 10 gradi centigradi.

 

Il cambiamento climatico sta quindi interferendo in modo sempre più significativo sulla diffusione delle malattie delle piante e nel 2023 è stato ancora una volta molto importante l'anticipo con cui la peronospora si è manifestata, in largo anticipo rispetto ai decenni precedenti.

 

Per quel che riguarda i modelli previsionali Riccardo Bugiani, che cura la redazione di bollettini che vengono periodicamente pubblicati sul sito della Regione Emilia Romagna sullo sviluppo epidemiologico delle principali malattie, ritiene che il loro impiego sia particolarmente utile per l'impostazione della difesa fitosanitaria, specialmente per quel che riguarda l'inizio degli interventi di difesa.

 

In particolare, i modelli si sono dimostrati fondamentali per l'inizio della difesa nel 2023, quando l'anticipo del risveglio vegetativo della coltura è stato accompagnato da un anticipo molto marcato delle infezioni primarie che si sono presentate già dalla metà del mese di aprile. Più preciso e puntuale potrebbe essere un utilizzo dei modelli su scala aziendale con l'ausilio di stazioni meteorologiche locali, ma utilissimo comunque l'impiego dei modelli per la gestione della difesa fitosanitaria su scala territoriale. Ne sono stati una conferma gli ultimi anni in cui le strategie di difesa sono ormai impostate esclusivamente su interventi preventivi, indirizzati dalle previsioni del tempo.

 

Molto importante nelle fasi iniziali si è dimostrato l'impiego del ditianon seguito poi in maniera diffusa dalla miscela di metalaxil-m + folpet e da oxathiapiprolin + folpet.

In fase di maturazione del grappolo in Emilia Romagna si sono dimostrati ancora pienamente efficaci ametoctradina e cyazofamid.

 

In collaborazione con Mirco Casagrandi, esperto fitosanitario.